La microinvasività è la nuova frontiera dell’odontoiatria moderna.

Ha lo scopo di eseguire procedure sempre meno invasive nella prospettiva di diminuire il sacrificio di tessuto biologico sano al fine di aumentare il comfort post operatorio del paziente.

La microinvasività non è una tecnica, ma una filosofia che si fonda sul rispetto del paziente e si persegue con numerosissime tecnologie e protocolli.

Il primo requisito per la microinvasività è dato dalla capacità di indagare il microscopico e l’invisibile ad occhio nudo (non puoi curare ciò che non vedi) ed in quest’ottica tutti gli operatori dello studio Trident dispongono di potenti sistemi ingrandenti in grado di amplificare la vista e al bisogno anche di un microscopio operatorio che arriva fino a 40x di ingrandimenti con luce coassiale (elimina le ombre come una lampada scialitica).

Anche i protocolli clinici sono rivolti alla microinvasività:

La Conservativa si esegue sotto diga di gomma che isola il campo operatorio e rende maggiormente visibile il singolo elemento dentale; utilizziamo soluzioni (caries detector) in grado di evidenziare il tessuto cariato e ciò ci permette di asportare selettivamente solo il tessuto malato; la possibilità di intervenire selettivamente consente quindi di risparmiare tessuto dentale, questo, in combinazione con le tecniche di adesione, oggi altamente performanti e consolidate, consentono di “incollare la sola parte mancante del dente, senza dove più dare una forma ritentiva alla cavità sul dente, con eccessivo sacrificio di tessuto dentale. La possibilità di incollare con assoluta sicurezza di tenuta, ci permette in determinate situazioni, di modificare forma, colori e caratteristiche dei denti senza doverli “limare” (preparazioni NO-PREP per faccette dentali)

La microinvasività ci permette di prendere in considerazione la soluzione di inestetismi per i quali prima si ricorreva a terapie più destruenti ed invasive; piccole macchie bianche sui denti possono essere eliminate proprio per la possibilità di agire selettivamente su di esse grazie all’utilizzo combinato di ingranditori e materiali dedicati

In Chirurgia orale la possibilità di vedere in maniera molto ingrandita consente l’impiego di strumenti molto più piccoli e quindi di intervenire selettivamente dove necessario, questo vale sia per il tessuto cariato ma anche durante la chirurgia, dove l’utilizzo di microlame produce una incisione ridotta nelle sue dimensioni, pur mantenendo una elevata visibilità; questo si traduce in un post-operatorio decisamente meno fastidioso per il paziente.

Anche l’utilizzo del laser dentale interviene nel ridurre la grandezza della ferita, evita inoltre l’utilizzo dei punti di sutura e velocizza i tempi di guarigione.

In Implantologia l’ausilio poi di tecnologie radiologiche dedicate e della conseguente simulazione al computer di un intervento di chirurgia implantare consentono di posizionare un impianto dentale in modalità “flapless”, ossia senza il consueto taglio della gengiva, eliminando quindi la necessità delle suture e riducendo chiaramente la sintomatologia post-operatoria.

La parodontologia è forse la disciplina che maggiormente trae beneficio dalla microinvasività; gli ingranditori, i microstrumenti, il laser e nuovi protocolli permettono di evitare l’atto chirurgico per riparare i tessuti peri-dentali (gengive e osso peri-radicolare) nel 95% dei casi. La parodontologia non chirurgica oggi rappresenta una valida alternativa nella stragrande maggioranza dei casi che fino a qualche anno fa necessitavano di un’operazione chirurgica.

Anche durante le sedute di igiene orale si utilizzano gli ingranditori, questo consente di rilevare ogni piccola formazione di tartaro ed ogni accumulo di placca, consentendo all’operatore di intervenire dove necessario e non più in maniera indiscriminata causando lesioni iatrogene sui tessuti di sostegno del dente; l’aumento della visibilità consente anche durante le fasi della terapia causale di utilizzare microstrumenti che lavorano con estrema precisione in maniera selettiva, rendendo la seduta di igiene estremamente confortevole per il paziente.

La predisposizione dell’operatore alla microinvasività e l’utilizzo di sistemi ingrandenti nella nostra routine ci permette di intercettare le patologie del cavo orale anche quando sono di dimensioni piuttosto ridotte; possono rivelarsi tranquillamente piccole carie che, se curate in questa fase, evitano la formazione di cavità più ampie e la necessità di ricorrere a terapie più indaginose, con maggiore sacrifico di tessuto dentale e costi elevati.

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